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Qualcosa deve cambiare …


 

Qualcosa deve cambiare, qualcosa deve succedere e soprattutto deve succedere qui a Napoli, dove più alto si è fatto il malessere, dove si vive peggio in Italia (dati di un’ indagine nazionale del sole 24ore), dove la monezza regna sempre sovrana, dove vi è la maggior emigrazione di giovani, dove la burocrazia è più lenta, dove non ci sono più investimenti, insomma qui dove sembra che non succeda mai nulla, se non il peggio, deve assolutamente succedere qualcosa.

 

Perché è nei luoghi dove regna lo sconforto che una piccola fiamma fa più luce, è nel silenzio delle coscienze dove un battito d’ali fa più rumore, è dove non si cammina più che un piccolo passo può cambiarti la vita.

Questo inizio d’ anno è iniziato a voler essere scaramantici con tristi presagi, i mali dell’ anno precedente sembrano averci seguito nel nuovo, ma noi che siamo uomini di fede, alla fortuna preferiamo credere nel cuore delle persone e nella volontà di una città e dei suoi cittadini di riscattarsi, per questo con impeto di gioia e passione abbracciamo quelli che sono stati i migliori esempi, le migliori risposte ai tanti problemi che la città ha saputo dare in questo inizio d’anno da cittadini illustri e non, impossibile non pensare alla straordinaria battaglia che il Cardinale Crescenzo Sepe ha messo in campo, con tutti i parroci di frontiera, contro il malaffare, la criminalità, la camorra, contro il costume morale ed etico di una città che troppo spesso sembra essersi perduta, ma che riesce ancora a produrre uomini e proposizioni straordinarie.

Come straordinario è stato l’ appello rivolto a noi giovani Campani dal Presidente Napolitano, a noi che rappresentiamo il futuro dell’ intero paese è stato rivolto un incoraggiamento a metterci in gioco, a far sentire la nostra voce, come forte è stato il monito del Presidente a riportare la nostra generazione al centro dell’ istituzioni, della politica, dell’ impresa, raccomandazioni che da subito anche in città sembrano aver suscitato attenzioni e proposte che fanno ben sperare, non da ultima quella dell’ ex presidente dell’ Unione degli Industriali di Napoli, Gianni Lettieri che proponeva a noi ragazzi, quelli partiti e quelli che sono rimasti, ma comunque a quelli che ci credono ancora nel futuro della nostra terra, di farsi avanti e progettarlo loro il domani, disegnandolo, inserendolo nelle proposte politiche degli schieramenti, facendo sentire la voce dei migliori di noi, di quelli che hanno saputo creare opportunità con il loro lavoro per loro stessi e per la loro comunità, insomma sembrano i semi di una stagione che potrebbe essere veramente nuova, una stagione di cambiamento vero, dove il nuovo, il merito, il giovane possa trovare spazio, non facciamo sfuggire questa possibilità, forse l’ ultima, diamoci da fare, cambiamo le cose, scendiamo in campo a giocare la partita più importante, per noi stessi, per la nostra città, iniziamo a scrivere il domani, prendendo in mano per primi la penna, perché l’inchiostro del tempo si asciuga in fretta e non possiamo permetterci di lasciarlo asciugare su un foglio bianco, pronto a ricoprirsi di speranze ed azioni, mai scritte.

Angelo Bruscino